Strategic Report
L'economia circolare nel settore retail
Dal consumo lineare alla sostenibilità
Strategic Report
Dal consumo lineare alla sostenibilità
L’ECONOMIA CIRCOLARE NEL SETTORE RETAIL: dal consumo lineare alla sostenibilità
Riutilizzare è meglio che comprare?
A quanto pare, sì! L’economia circolare, infatti, rappresenta un modello di produzione che promuove il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo dei materiali, con l’obiettivo di prolungare il ciclo di vita di un prodotto. Un vero e proprio sistema economico il cui approccio contribuisce significativamente alla massima riduzione degli sprechi, consentendo ai prodotti che hanno esaurito la loro funzione originale di essere reintegrati in nuovi cicli produttivi, generando così ulteriore valore.
La principale innovazione introdotta dal concetto di “economia circolare” si traduce con il superamento dello schema di produzione tradizionale, caratterizzato da un flusso lineare che culmina nello smaltimento dei prodotti dopo il loro utilizzo, generando ingenti quantità di rifiuti.
I primi approcci
Il cammino dell’Unione europea verso l’economia circolare ha inizio negli anni ’70 quando furono adottate le prime direttive ambientali, tra cui quelle mirate al controllo dell’inquinamento. Nel corso degli ultimi decenni, l’attenzione alla sostenibilità è cresciuta rapidamente e tante sono state le azioni messe in atto dai vari governi per contrastare il consumo di risorse e la produzione di rifiuti.
Un punto di svolta, nel 2015, con l’introduzione del “Pacchetto economia circolare” da parte della Commissione europea che ha segnato una tappa fondamentale nella definizione di obiettivi ambiziosi per il riciclo e la riduzione dei rifiuti.
Nel 2020, la Commissione ha adottato il “Nuovo piano d’azione per l’economia circolare”, parte integrante del Green Deal europeo, che mira a rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050.
Panoramica europea e italiana
L’Europa è in testa nelle percentuali di utilizzo di materiali riciclati, con un “tasso di circolarità” dell’11,5% nel 2022, ma, nonostante ciò, le politiche europee dovrebbero insistere ancora sulla valorizzazione dei prodotti esistenti, per garantire la piena attuazione del Piano d’azione per l’economia circolare adottato dalla Commissione Ue l’11 marzo 2020 nell’ambito del Green Deal europeo.
L’Italia, nazione particolarmente virtuosa, continua a distinguersi tra le principali economie europee. Il 65% delle PMI adotta pratiche di economia circolare, un incremento significativo rispetto al 2021. Mentre, il 10% delle imprese ha espresso l’intenzione di avvicinarsi all’economia circolare nel prossimo futuro.
Retail (fashion – food – cosmetics – high tech)
Diversi gli esempi positivi nel retail, ottimi risultati sono stati registrati in diversi settori produttivi.
La circolarità nel settore tessile sta segnando una svolta epocale, ponendosi come alternativa al tradizionale modello lineare di produzione, consumo e smaltimento. Il design sostenibile, quindi, rappresenta il primo passo verso una nuova visione industriale che mira a creare prodotti destinati a durare più a lungo, resistenti all’usura e facili da riparare.
Nel settore alimentare, l’economia circolare si traduce nell’ottimizzazione di ogni fase della catena del valore, dalla coltivazione alla tavola. Il consumatore assume un ruolo centrale nell’implementazione dell’economia circolare, diventando un catalizzatore del cambiamento verso un’economia basata sulla circolarità e sulla consapevolezza.
Nel settore cosmetico, tante le iniziative rivolte a ridurre gli sprechi. Si parte da un utilizzo di materie prime considerate di scarto, ma ancora ricche di proprietà cosmetiche, arrivando al packaging sostenibile e riciclabile, passando per i cosmetici solidi e quelli omni-funzione.
Nel settore high tech, da sempre al centro dell’obsolescenza programmata, diversi sono gli esempi di circolarità. Anche in questo caso, importante è il riciclo di materiali riutilizzabili per la produzione di nuovi apparecchi elettronici. Non da meno, il fenomeno della vendita di prodotti ricondizionati molto popolari soprattutto tra i più giovani.
Conclusioni
La transizione verso un’economia circolare, nei limiti e nelle forme in cui è attuabile, rappresenta una scelta strategica razionale. Insieme all’innovazione e alla ricerca, è possibile un cambiamento di paradigma che può contribuire significativamente alla riduzione delle emissioni di gas serra e offre numerosi vantaggi economici e ambientali, per un futuro sempre più circolare!
Lo Strategic Report di novembre
Nello Strategic Report di novembre, Valeria Ciliberti e Benedetta Cutolo ci offrono un excursus sui vantaggi, le sfide e il futuro dell’economia circolare.
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