Strategic Report
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A partire dal 1987, nel settore finanziario c’è stato l’esordio delle prime applicazioni dell’AI, quando la Security Pacific National Bank negli USA costituì una task force per la prevenzione delle frodi legate all’utilizzo non autorizzato delle carte di credito. Nel corso degli anni, l’AI è stata impiegata in modo sempre più sofisticato nei servizi finanziari, inclusi gli istituti di credito.
Grazie ai progressi e agli sviluppi tecnologici degli ultimi decenni, il settore finanziario ha subito una profonda trasformazione che ha permesso di introdurre innovazioni in una vasta gamma di aree e processi, tra cui: competizione, big data, maturità tecnologica, requisiti normativi.
Spesso, quando si fa riferimento ai servizi finanziari si tende ad associare questo concetto esclusivamente alle banche, tuttavia, in realtà, coinvolge una platea decisamente più ampia di soggetti, tra cui: banche commerciali, banche di investimento, gestori di investimento, istituzioni governative, borse finanziarie, processori di pagamento e compagnie assicurative.
Oltre alle numerose opportunità che presenta l’integrazione dell’AI nei processi aziendali, persistono ancora resistenze da parte di alcuni manager e dipendenti, probabilmente a causa della riduzione del margine di intervento umano causata dall’automazione, un aspetto che genera preoccupazioni, soprattutto nel settore finanziario, dove la privacy e la sicurezza dei dati sono di primaria importanza. Ulteriore ostacolo all’adozione dell’AI nelle aziende di credito è la mancanza di competenze specifiche tra il personale, che spesso vede l’AI come una minaccia e non come un’opportunità.
La rapida accelerazione dell’AI consentirà, quindi, di generare modelli sempre più performanti, che permetteranno un aumento della produttività del lavoro tra l’11% e il 35% entro il 2035.